Senato della Repubblica – Roma

Il novecento italiano                  

Organizzazione a cura della Dott.ssa Daniela Diaferio, Avv. Sabrina Zuccalà

 

La curatrice Daniela Diaferio e Sabrina Zuccalà del Dipartimento di Nanotecnologia di 4ward360, propongono un progetto rivolto alla conservazione del ricordo e alla valorizzazione del patrimonio artistico lasciato dal mondo della cultura nel ‘900. I due professionisti si impegnano da anni in progetti che contribuiscono alla crescita culturale della cittadinanza ed alla promozione di artisti contemporanei. Propongono, in questa occasione, un nuovo obiettivo: fornire un rinnovato spunto riflessivo di elevato valore culturale, dove i veri grandi protagonisti del ‘900 possano aprire un dialogo fondato sul valore della tradizione ed evidenziando i caratteri identitari nazionali attraverso le eccellenze che hanno fatto grande l’Italia.

 

Il “Novecento” il secolo delle contraddizioni, da un lato grandi le grandi tragedie, dall’altro le innovazioni e gli slanci espressivi nel mondo dell’arte, da Modigliani alle avanguardie e dal futurismo fino alle soglie del duemila. Il programma del convegno ideato e coordinato dalla dott.ssa Daniela Diaferio prevede un percorso, un viaggio nel passato recente passando attraverso i fatti e i protagonisti di un secolo straordinario.

Il progetto “Novecento” sarà presentato in un’importante sede istituzionale a Roma e come un vero e proprio viaggio nel passato saranno proprio i protagonisti più autorevoli a raccontare e ricordare i passaggi di un secolo che inevitabilmente, nel bene e nel male ha gettato le basi per il nuovo millennio che stiamo vivendo.

Il 29 Luglio 1900 alle 22.30 a Monza a soli cinquantasei anni viene ucciso con quattro colpi Re Umberto I, in visita alla Villa Reale con sua moglie Margherita, un fatto tragico che apre bruscamente il novecento, un momento chiave che determina i successivi passaggi storici dell’Italia. Parallelamente la paura che improvvisamente cala nel belpaese contrasta con l’eccitazione futurista e le novità che caratterizzano un secolo accelerato. Si consideri, solo a titolo d’esempio, che sono invenzioni del ‘900, l’automobile a benzina non “carrozziforme”, hanno fatto storia la Mercedes 35PS del 1901 e la FIAT modello T del 1908, la televisione, il computer e Internet. Se solo dovessimo prendere in esame questi elementi di innovazione ci renderemmo conto di quanto il novecento abbia contribuito a stravolgere la quotidianità delle popolazioni di tutto il mondo. L’Italia ancora una volta si è distinta attraverso la creatività applicata ai linguaggi artistici riflettendo le nuove emozioni attraverso alfabeti rinnovati e interessanti. La storia del XIX secolo contiene eccellenze tutte da raccontare per non dimenticare. Il convegno si propone dunque di dipingere quadro generale attraverso i protagonisti della storia, dell’arte, del teatro, della televisione, della musica e della cultura in genere.

Da Corrado Govoni a Franco Fortini si può percorrere il mondo della poesia passando dagli indimenticabili versi di Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna, Cesare Pavese, Mario Luzi, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Ardengo Soffici, Dino Campana, Umberto Saba, Guido Gozzano, Aldo Palazzeschi e molti altri. Con Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna potremmo parlare di una delle più autorevoli stagioni della storia della fotografia italiana magari agganciandoci a quell’affascinante mondo cinematografico che ci ha regalato personaggi del calibro di Federico Fellini, Bernardo Bertolucci, Vittorio de Sica, Sergio Leoni, Luchino Visconti, Mario Monicelli, ed i tanti grandi attori, dal Premio Nobel Dario Fo fino a Vittorio Gassman e Alberto Sordi. La moda, il giornalismo, la pittura e la scultura, il teatro, ambiti nei quali gli italiani hanno fatto in modo eccellente la loro parte emergendo per stile, qualità e pensiero, elementi che hanno mostrato al mondo il nostro volto migliore insieme a quello dello sport.

Molti protagonisti del mondo della cultura e dell’arte che hanno contribuito a scrivere le più belle pagine della storia italiana del novecento, tantissimi, più di quanto si possa pensare, sono i nomi che non solo non dobbiamo dimenticare ma dovremmo valorizzare tutti i giorni come fossero i colori primari della tavolozza di chi dovrà dipingere il prossimo e imminente nostro futuro.

E’ altresì importante permettere alla storia di avere un futuro. Questa e la mission di 4ward360 che si occupa di  produzione di nanotecnologia ed innovazione per la conservazione del culturale mondiale.

Ecco dunque il formarsi concretamente l’idea di un progetto volto al ricordo e alla valorizzazione del novecento italiano con il chiaro intento di divulgare gli argomenti dell’anfiteatro romano, napoletano. L’evento vuole sensibilizzare in modo significativo il periodo del  ‘900 alimentando il valore del dialogo e dell’approfondimento, l’esperienza e la conoscenza, attraverso la voce diretta dei protagonisti, inseriti nell’elenco di autorevoli relatori selezionati dalla curatrice d’arte dott.ssa Daniela Diaferio con la  4ward360 rappresentata dalla Dott.ssa Sabrina Zuccalà del Dipartimento di nanotecnologia.

Grazie a queste nuove frontiere ci sarà permesso dare un futuro alla storia.

Daniela Diaferio , Sabrina Zuccalà

Battistero di Firenze

Battistero di Firenze

Insieme dopo 30 anni, le tre porte del Battistero di Firenze di nuovo visibili una accanto all’altra
Dopo decenni di restauri, eseguiti dall’Opificio delle pietre dure, dal 9 dicembre saranno ospitate nella sala del Paradiso del museo dell’Opera del Duomo

Di nuovo insieme dopo 30 anni. Dopo decenni di lavori e restauri, iniziati nel 1978 e portati avanti dall’Opificio delle Pietre Dure. Sono le tre porte monumentali del Battistero di Firenze. Visibili, una accanto all’altra, nella sala del Paradiso del Museo  dell’Opera di Santa Maria del Fiore, dal prossimo 9 dicembre.

I capolavori in bronzo e oro, realizzati tra il 1330 e il 1452, dominano la prima sala del museo con i loro 5 metri di altezza per 3 di larghezza ciascuna. Due – la porta del Paradiso e quella Nord, entrambe realizzate da Lorenzo Ghiberti, era già custodite nel museo. L’ultima arrivata, invece, è la porta Sud (la più antica delle tre) realizzata da Andrea Pisano tra il 1330 e il 1336.

La porta Sud, del peso di circa 8 tonnellate, è costituita da 28 formelle di cui 20 raccontano episodi della vita di San Giovanni Battista, patrono del Battistero e di Firenze, intervallate da 74 fregi. Pisano realizzò sulla porta anche 48 teste di leone, una delle quali è andata perduta nell’alluvione del 1966 che fece danni gravissimi a tutti e tre i portali, oggi sostituiti al Battistero con delle copie.

           

Il primo portale a essere tolto è stato quello del Paradiso nel 1990, il cui restauro si è poi protratto fino al 2012. Tre anni ci sono invece voluti per la porta Sud, come già era accaduto per quella Nord, con un intervento che ha riportato alla luce ciò che resta della bellissima doratura e dei meravigliosi dettagli delle parti scultoree.

                     
“Tutto iniziò con un lungo percorso di studi che ha portato a rinnovare completamente le tecniche di intervento e restauro sui grandi bronzi e soprattutto sui dorati – ha spiegato Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle pietre dure – Un progetto di ricerca che si è sviluppato soprattutto per il restauro della prima porta, e di cui hanno poi usufruito le altre due. È stato un restauro innovativo e all’avanguardia a livello internazionale”
                     

Progetto Nano-Cathedral

Come si salva la facciata: la nanotecnologia per il restauro.

 

Vi è mai capitato di visitare una città e scoprire, vostro malgrado, di non poter fotografare un monumento perché “impacchettato” per manutenzione?
Oggi, grazie ai continui sviluppi nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica, il restauro è sempre meno visibile.

Un importante contributo alla conservazione dei beni culturali arriva dalle biotecnologie.

Il biorestauro utilizza microrganismi, come i batteri, che, selezionati e applicati sulla superficie dell’opera, diventano veri e propri restauratori.

Ci sono infinite varietà di microrganismi, così come molte possono essere le tipologie di alterazioni sulle opere d’arte.

Una volta analizzata la natura della sostanza da rimuovere sull’opera, si selezionano i batteri utili, che possono ridurre, a seconda delle necessità, i solfati in idrogeno solforato, i nitrati in azoto molecolare e la sostanza organica in anidride carbonica (gas non tossici che poi si liberano nell’aria).

I batteri, una volta terminato il proprio compito, si inattivano, non provocando alcun danno all’opera stessa.

Funziona davvero? Certo!

Con queste tecnologie sono stati curati, per fare qualche esempio, la Pietà Rondanini di Michelangelo, alcune guglie del Duomo di Milano e parte della facciata di Santa Maria delle Grazie a Milano, opere che oggi possiamo ammirare “ripulite” in tutto il loro splendore.

Anche le nanotecnologie possono essere impiegate per il restauro. Soluzioni di nanoparticelle vengono applicate con il pennello sulle superfici lapidee o fatte penetrare nelle porosità, per respingere l’acqua delle piogge e neutralizzare muffe e batteri.

Nanotecnologia

Un esempio concreto?

Il progetto Nano-Cathedral, terminato lo scorso anno, che ha visto lo sviluppo di nanomateriali per la conservazione e il restauro a seguito di una ricerca condotta su litotipi rappresentativi di differenti stili, aree geografiche e condizioni ambientali. Tra gli edifici coinvolti nel progetto ci sono il Duomo di Pisa e la Oslo Opera House in Norvegia.

Noi cosa abbiamo fatto?

Abbiamo studiato e dato soluzioni per fare in modo che il progetto potesse diventare realtà!

 

X Convegno AIES – Il 5 dicembre al MANN si parlerà di nanotecnologia per la conservazione

L’impiego della nanotecnologia per la conservazione dei beni archeologici sommersi sarà il tema portato da 4Ward360 e dal Gruppo Arte 16 al X Convegno Internazionale “Diagnosi, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale” in programma a Napoli il prossimo 5 dicembre.

L’interesse del mondo della conservazione ai risultati ottenuti con il trattamento del relitto navale di Marausa – di cui si è parlato al Convegno di archeologia subacquea di Taormina dello scorso ottobre – ha portato alla volontà di includere nell’evento partenopeo organizzato da AIES Beni Culturali un approfondimento sulla nanotecnologia.

Si darà particolare risalto alla nanotecnologia applicata al legno, la quale assolve un compito indispensabile nella conservazione dei beni archeologici. I nanomateriali creano infatti un reticolo protettivo invisibile che impedisce ad umidità, polveri sottili ed altri elementi inquinanti presenti nell’ambiente di penetrare nel materiale. Ciò permette al manufatto ligneo di essere esposto in un ambiente fruito da migliaia di persone, senza che esso possa assorbire inquinanti, spore di muffe o funghi.

I nanomateriali svolgono l’attività di protettivi delle superfici lignee senza essere pellicolanti o alterare le caratteristiche del manufatto, l’aspetto o la traspirabilità. Ogni trattamento è reversibile, altro aspetto fondamentale quando si parla di conservazione.

Il futuro della storia percorre la strada delle nuove tecnologie, con 4Ward360.

Venezia dopo le maree, danni e rimedi

Venezia

dopo le maree degli ultimi giorni:

danni e rimedi

“Avete presente la velocità con cui a Wimbledon stendono i teloni sull’erba appena comincia a piovere? Beh, per San Marco stiamo lavorando a qualcosa di simile: squadre addestrate in grado di intervenire tempestivamente in caso di allarme ‘incartando’ colonne e statue con speciali protezioni capaci di ‘filtrare’ l’acqua”.

Il prefetto Fabio Carapezza Guttuso

Direttore generale dell’Unità per la sicurezza del patrimonio culturale del Mibact parla di un’operazione da realizzare in tempi brevi in un vero e proprio “piano operativo” da sottoporre al ministro Franceschini. “E’ un’idea che nasce da lontano – spiega – da un’esercitazione fatta a Firenze nel ’97. Lì il nemico simulato era uno straripamento dell’Arno, oggi vogliamo applicare certe soluzioni tecniche all’emergenza acqua alta. Perchè se è impossibile azzerare certi rischi, possiamo sicuramente ridurne, e di molto, le conseguenze”. “L’acqua, penetrando con violenza, fa danni, soprattutto ai mosaici dei pavimenti, facendo leva sulle connessioni. Ma ad essere ancora più rovinosi sono i ‘regali’ lasciati nel tempo da tutta una serie di elementi corrosivi che si depositano negli intervalli, tutt’altro che veloci, di deflusso”.

Una corrosione lenta e costante, che con il tempo rischia di provocare danni irreparabili. “Ci siamo chiesti come ridurre l’invasività di tutti questi agenti e abbiamo pensato appunto di avvolgere con tessuti non tessuti, in microfibra, le colonne, le statue e tutte le altre parti delicate.

A farlo dovrebbero essere squadre di tecnici, appositamente formati dal ministero, chiamati ad intervenire in tempi brevissimi, non appena scatta l’allarme. Pensiamo a volontari, comunque a persone del posto, o poco lontane: Christo ‘impacchetta’ i monumenti per arte, noi lo faremo per necessità, per proteggerli, approfittando anche della precisione delle previsioni di picchi di marea. E in sempre maggiore sintonia con la Procuratoria di San Marco”. “Se lo scirocco ci lascerà lavorare, quando l’acqua si sarà ritirata, potremo fare una conta precisa dei danni al patrimonio artistico ma possiamo dire sin d’ora che il bilancio sarà pesante”.

Emanuela Carpani:

“Che Venezia sia una città unica lo dimostra anche il fatto che qui ci sono 2.000 edifici vincolati”. Lo ha affermato Emanuela Carpani, Soprintendente al patrimonio Archeologico Belle Arti e Paesaggio di Venezia. “187 centimetri sono una soglia storica di una marea che ha allagato quasi la totalità della città storica e delle isole. Buona parte di questo patrimonio avrà danni”. Le tre Chiese maggiormente colpite sono San Marco, Murano e Torcello. “Su un patrimonio imponente di 120 chiese – ha spiegato – la metà è andata sott’acqua”.”Sono qui per cose operative, non per fare passerelle.

Dario Franceschini:

Bisogna capire i danni enormi al patrimonio culturale, di persona si capisce il reale disastro. Serve un impegno enorme dello Stato e di tutta la comunità italiana a sostegno di Venezia, non solo perché è un simbolo ma perché qui è danneggiata la vita di migliaia di persone e di imprese. È un impegno che è partito ieri con le prime misure per l’emergenza, ma deve proseguire in modo strutturale nel tempo” afferma Dario Franceschini, ministro per i Beni Culturali e per il turismo, durante il suo sopralluogo a Piazza San Marco a Venezia. ”Con il sindaco sono state affrontate le prime cose concrete – ha proseguito Franceschini – a breve ci sarà un incontro con le Soprintendenze e tutte le strutture del Mibact .

Sono arrivati i caschi blu della cultura e sono partite le prime misure per l’emergenza, ma qui c’è un problema enorme che va dal completamento del Mose agli interventi per risarcire tutte le attività commerciali e private che sono danneggiate. Sono entrato in diversi negozi allagati nonostante le barriere. Vorrei che la comunità italiana e internazionale se ne rendesse conto fino in fondo”. ”Lo stato di calamità è la prima cosa – ha concluso il ministro – i venti milioni verranno usati per le prime urgenze. Qui servono cifre ben diverse. Rifinanzieremo la legge speciale per Venezia e andrà fatto molto di più. Quello che l’uomo può fare per controllare i fenomeni della natura va fatto in tutti i modi. C’è un problema di Mose, c’è un problema di investimento per le persone che qua vivono e lavorano, di tutela di un patrimonio culturale unico al mondo”.

 

Generale Roberto Riccardi:

Il Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale, generale Roberto Riccardi, ha preso parte al sopralluogo di Dario Franceschini alla Basilica di San Marco. “Al di là degli aspetti puramente investigativi del nostro lavoro quotidiano, tutela del patrimonio culturale –dichiara  Riccardi – vuol dire anche prendersi cura di una città così duramente colpita dalle calamità naturali. Il nostro compito è quindi anche quello di proteggere beni inestimabili che sono patrimonio comune di tutti”.

Riccardo Fraccaro:

“Il Governo segue con la massima attenzione la situazione di Venezia e intende affrontarla in maniera organica. La priorità ora è gestire i rischi più imminenti a livello di cedimento delle strutture snelle maggiormente vulnerabili, quali i campanili. Per questo, d’intesa con il   Mibact , stiamo lavorando ad un sistema di monitoraggio satellitare attraverso la rete Cosmo SkyMed in grado di fornire i necessari warning sulle strutture potenzialmente instabili”, dichiara Riccardo Fraccaro, Sottosegretario alla Presidenza con delega alle politiche dello spazio.

Sabrina Zuccalà:

“Il nostro laboratorio di nanotecnologie è pronto a collaborare con le istituzioni per tutelare il patrimonio artistico di Venezia e Matera preservando le pavimentazioni delle città invase dall’acqua, lasciando fuoriuscire i sali, che naturalmente verranno fuori nei prossimi mesi. Vogliamo proteggere le cromie dei mosaici e la loro struttura, lasciando respirare i materiali ed evaporare l’acqua che hanno assorbito in questi giorni, questo si può fare solo usando le giuste tecnologie”, dichiara Sabrina Zuccalà del laboratorio di ricerca sulle nanotecnologie ‘4ward360’.

 

“angeli di San Marco”:

I volontari dell’associazione “Venice Calls”, già soprannominati gli “angeli di San Marco”, si stanno prendendo cura della basilica, cercando di limitare i danni delle maree degli ultimi giorni. “A spingerci è lo spirito di servizio e la volontà di renderci utili”, afferma Sebastiano Colognato, uno dei fondatori dell’associazione. I volontari hanno incontrato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, la quale ha rappresentato l’apprezzamento delle istituzioni per l’attività dell’associazione.

Riferimenti e Link interessanti:

Per informazioni contattare : conservazione@4ward360.com

 

 

Banca d’Italia – 4ward360

 

Nanotecnologia applicata alle superfici lignee

Il risultato sul portone

della Banca d’Italia di Bari arriva a Trento

 

Lo scorso 8 novembre 2019 l’intervento di conservazione dei portoni lignei della Banca d’Italia a Bari è stato presentato ad un convegno di architetti e restauratori di beni culturali a Trento dal titolo “Le superfici decorate dell’architettura. Interventi tra tradizione e nuove tecnologie”. A oltre un anno dall’intervento sulle superfici lignee, il restauratore Roberto Borgogno ha parlato con entusiasmo del risultato eccellente di conservazione ottenuto a Bari con l’applicazione della nanotecnologia di 4Ward360.

Progetto nanotecnologia e legno

Il progetto nasce nel 2018 con la collaborazione della società 4ward360 della Dott.ssa Sabrina Zuccalà e del Prof. Frattari della facoltà di ingegneria dell’Università di Trento, con l’obiettivo di sperimentare il protettivo nanotecnologico su opere tutelate ma che si trovino in condizioni  termoigrometriche estreme, sia per altitudine che per posizione geografica.

 

 

 

 

 

 

La Banca d’Italia – L’edificio

L’edificio di Bari è collocato in prossimità dello svicolo tra corso Cavour e il Lungomare di Crollalanza a due passi da Bari vecchia.

La storia

Edificato nel 1925 su progetto dell’ingegnere Biagio accolti Gil, il palazzo, facendo riferimento ai canoni dello stile neo manierista e attingendo numerosi elementi dal repertorio classico, si presenta come espressione di solidità e radicamento nella tradizione.

L’edificio è stato inaugurato nel 1932 e nello stesso periodo è stata sistemata anche la piazza antistante arredata con una bella fontana. Il palazzo è stato realizzato in un’area in precedenza occupata da una struttura in ferro costruita nel 1880 destinata a mercato delle derrate alimentari.

La sua mole, severa ed elegante, è caratterizzata dal robusto bugnato che ne riveste per intero lo zoccolo inferiore e adorna parzialmente I due piani sovrastanti.

La facciata tripartita da lesene bugnate si chiude con una cornice di coronamento sormontata da una balaustra con colonnine. Il primo piano presenta finestre con timpano triangolare di stile classico.

Il portale maestoso è preceduto da un’ampia scalinata e affiancato da due coppie di colonne che reggono una balconata con colonnine, il balcone centrale è affiancato da due colonne marmoree con capitelli ionici e presenta un timpano spezzato in cui campeggia lo stemma della banca.

All’interno, l’ampia sala del pianterreno presenta al centro un grande cupola ribassata in vetro in cui sono raffigurati due stemmi e attraverso cui viene filtrata la luce solare.

Particolarmente importante è l’arredo marmoreo costituito da una serie di bassorilievi e da numerose colonne classicheggianti.

Le problematiche conservative

 

Principali fattori naturali di degrado dei beni culturali e la nanotecnologia

I principali fattori di degrado di origine naturale sono costituiti: dall’acqua, dalle variazioni di temperatura, dalle radiazioni elettromagnetiche e dai gas atmosferici.

-Acqua – l’acqua può contribuire a processi di degrado, sia allo stato di liquido che a quello di solido o di vapore.
-escursioni termiche – l’aumento delle dimensioni che tutti i materiali subiscono quando sono riscaldati (dilatazione termica) o ghiacciati.
– Gas atmosferici – l’ossigeno, in presenza di adatte sinergie (radiazioni visibili e ultraviolette, acqua, catalizzatori, come ad es. ossidi metallici), causa fenomeni di ossidazione dei materiali organici.
– L’attività dell’uomo determina spesso condizioni adatte per lo sviluppo dei processi di degrado, anzi ne è uno dei fattori più importanti.

Benefici della nanotecnologia

I protettivi nanotecnologici possono dare un contributo importante al mondo
delle Belle Arti: la formulazione ha la capacità di modificare la materia del substrato, trasformando l’energia di superficie da alta a bassa, così da creare un reticolo tridimensionale con una potente forza repulsiva che respinge qualsiasi contaminante: acqua, agenti inquinanti, grasso, sporco, calcare, ecc. fornendo una protezione straordinaria.

 

Gli elementi esposti – Le bussole interne

Gli interventi precedenti

  • I due portoni monumentali, specialmente quello rivolto verso il mare, presentava una estesa superficie riarsa dove il protettivo si era disgregato ed il supporto aveva cambiato il proprio colore originale.
  • Il protettivo era una vernice flatting stesa a più mani.
  • Data la vicinanza al mare ( c.ca 250 metri) l’areosol a base aria salmastra è costante in tutte le condizioni atmosferiche

Vantaggi dei protettivi nanotecnologici

  • Resistono alle variazioni termiche (-35°C + 450°C);
  • Impediscono la formazione del ghiaccio all’interno dei micro-pori;
  • Non modificano l’aspetto e le caratteristiche organolettiche del legno;
  • Sono resistenti alle alte temperature, alla pulizia a vapore, ai contaminanti;
  • Sono stabili ai raggi UV;
  • Posseggono eccellenti proprietà idro e oleo repellenti;
  • Prevengono i problemi legati all’umidità e all’insorgenza di infestazioni quali muschi, funghi, tarli e tèrmiti;
  • Prevengono i danni causati dai raggi UV;
  • Vengono applicati in modo semplice e con tempi rapidi di asciugatura;
  • Assicurano una lunga durata nel tempo delle sue proprietà.

Nanotecnologia e conservazione sono compatibili?

Nel nostro caso i portoni erano stati sottoposti a numerosi interventi di protezione data l’intesa esposizione a fenomeni di degrado.

Dopo un anno

 

Cosa è successo?

Il legno pur subendo un intensa e costante irradiazione ( a Bari ci sono ancora 30 gradi, il portone è rivolto a sud-est e dalle 7 fino alle 13 è esposto), il supporto  è rimasto stabile e non sono ancora presenti segni di screpolatura della superficie.

Si nota l’accumulo di polvere e Sali ma non è ancora stato intaccato il film sottostante.

 

…articolo su Kermes

DEFINITIVA Locandina_4ward360_Nanotecnology

 

Alla Biblioteca Casanatense a Roma il 16 Ottobre convegno nazionale su  “Nanotecnologia Scienza e Conservazione – Beni Culturali ed innovazione Tecnologica – Il ruolo della Nanotecnologia”. Per la prima volta al mondo sarà illustrato durante l’evento un intervento unico di archeoantropologia con i nano materiali su una necropoli di 280 anni fa e su degli scavi archeologici del I secolo D.C.

Si svolgerà il prossimo mercoledì 16 Ottobre alle 14 nel salone monumentale della”Biblioteca Casanatense”, una prestigiosa struttura del Ministero Dei Beni Culturali, in via S. Ignazio 52 a Roma, il convegno nazionale “Nanotecnologia Scienza e Conservazione – Beni Culturali ed innovazione Tecnologica –  Il ruolo della Nanotecnologia”. Dopo i saluti di Lucia Marchi, Direttore della Biblioteca Casanatense, interverrà il direttore del Dipartimento di nanotecnologie di “4ward360” Sabrina Zuccalà, su “Sviluppo delle nanotecnologie in funzione dei beni culturali”. Il Dipartimento di “4ward360”, che ha organizzato l’evento,  è leader mondiale per lo studio e l’applicazione dei nano materiali ed ha eseguito diversi interventi per la conservazione dei Beni culturali, tra gli altri uno su “L’esercito di terracotta” in Cina”,  e delle applicazioni importanti in Vaticano,  sul relitto navale  di  Marausa e sulla statua di S.Oronzo  a Lecce.

Per dare maggiori risposte alle richieste che vengono dal mondo dei Beni Culturali e Restauro Conservativo, il dipartimento di 4ward360”, ha creato una nuova realtà: Heritage Preservation Lab che si occupa esclusivamente della protezione, conservazione e Restauro dei beni culturali, in sinergia con i restauratori e gli operatori del settore italiani.

All’evento, moderato da Gianni Lattanzio Segretario generale “AmbienteattivoZuccalà ha voluto fortemente invitare il premier Giuseppe Conte, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e Turismo Dario Franceschini e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo. Zuccalà è difatti convinta “che sia necessaria la collaborazione tra  ricerca e istituzioni su questi temi per creare, in un prossimo futuro, ampi spazi di inserimento lavorativo in una terra con alta vocazione turistica e soprattutto con un ampio patrimonio monumentale da preservare come l’Italia”.

Per la prima volta al mondo sarà illustrato durante il convegno un intervento unico di archeoantropologia con l’applicazione di nanotecnologie sui reperti di 280 anni fa appartenenti ad una necropoli del casertano e su alcuni resti provenienti da scavi archeologici del I secolo D.C.  Obiettivo dell’incontro è anche illustrare l’evoluzione della ricerca sulle nanotecnologie e le loro applicazioni per la conservazione e la tutela dei Beni Culturali. Si indagheranno anche le molteplici applicazioni dei nano materiali e le loro positive caratteristiche perché rispettosi dell’ambiente,  flessibili e utilizzabili su tutte le superfici, non  intaccandole e riuscendo ad andare a fondo e fornendo risultati di lunga durata.

Durante il convegno

Antonio Della Valle discuterà di “Scienza, Nanotecnologia ed antropologia” concentrando il suo discorso proprio sul primo  intervento al mondo con le  nanotecnologie su dei reperti ossei provenienti scavi archeologici.

Valeria Li Vigni,  Soprintendente del Mare della Regione Sicilia, parlerà della conservazione del patrimonio recuperato in mare grazie alle nuove tecnologie e degli sbocchi lavorativi futuri grazie allo sviluppo dei nanomateriali;

Roberto La Rocca, archeologo navale della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, incentrerà il focus del suo intervento sulla “Stabilizzazione del patrimonio archeologico subacqueo“;

Giovanni Taormina del “Gruppo Arte16” spiegherà l’utilità delle nanotecnologie intervenendo su “Scienza e nanotecnologia applicata ai reperti subacquei”;

il restauratore Franco Fazzio affronterà l’argomento “Conservazione dei beni culturali attraverso la nanotecnologia” e

la ricercatrice Alessandra Morelli spiegherà  lo “Studio e formazione per l’applicazione dei nanomateriali in ambito dei Beni Culturali”.

Al convegno gratuito e iscrizione tramite mail a info@4ward360.it

 

 

 

 

nanotecnologia

Nanotecnologia scienza e conservazione

Archeologia

nanotecnologia al servizio dell’ archeoantropologia


14 Ottobre , 13:21
(ANSA) – ROMA, 14 OTT – Un lavoro di ricerca unico al mondo che per la prima volta ha testato le nanotecnologie per preservare dall’ammaloramento resti ossei e teschi di una necropoli di 280 anni fa e alcuni reperti provenienti da scavi archeologici del I secolo D.C. Antonio Della Valle antropologo e odontologo forense, cooperatore con il Dipartimento di Medicina Legale dell’Università di Pavia, che ha effettuato l’intervento con Sabrina Zuccalà direttrice del dipartimento di Nanotecnologie “4ward360” ha precisato: “Abbiamo testato, con ottimi risultati, per la prima volta al mondo, le nanotecnologie nel comune di San Potito Sannitico su reperti a circa 280 anni fa e, e anche sui resti trovati in delle Necropoli romane del I secolo D.C. provenienti da alcuni scavi archeologici, sempre nel casertano. Abbiamo notato che i nano materiali riescono, meglio di altre sostanze, a conservare questi importanti beni senza intaccarne le caratteristiche fondamentali e quindi non escludiamo possano essere utilizzati in ambito archeoantropologico per preservare queste fondamentali testimonianze storiche”. Dello stesso parere anche Sabrina Zuccalà, che ha evidenziato: “L’Italia è uno dei paesi che hanno maggiori Beni culturali e opere artistiche e scavi archeologici, molti di questi però, versano in condizioni non ottimali, e devono essere preservati; per questo riteniamo sia fondamentale investire in formazione sulle nanotecnologie per creare nuove figure professionali che possano utilizzare i nano materiali”. Lo studio sarà presentato alla Biblioteca Casanatense a Roma il 16 Ottobre alle 14 al convegno nazionale su “Nanotecnologia Scienza e Conservazione – Beni Culturali ed innovazione Tecnologica”. (ANSA).

Rassegna stampa

CULTURA. LE NANOTECNOLOGIE PER IL RESTAURO, MERCOLEDI’ CONVEGNO AL MIBAC

(DIRE) Roma, 14 ott. – Si svolgera’ il prossimo mercoledi’ 16 Ottobre alle 14 nel salone monumentale della”Biblioteca Casanatense”, una prestigiosa struttura del Ministero Dei Beni Culturali, in via S. Ignazio 52 a Roma, il convegno nazionale “Nanotecnologia Scienza e Conservazione – Beni Culturali ed innovazione Tecnologica – Il ruolo della Nanotecnologia”. Per la prima volta al mondo sara’ illustrato durante il convegno un
intervento unico di archeoantropologia con l’applicazione di nanotecnologie sui reperti di 280 anni fa appartenenti ad una necropoli del casertano e su alcuni resti provenienti da scavi archeologici del I secolo D.C. Dopo i saluti di Lucia Marchi, Direttore della Biblioteca Casanatense, interverra’ il direttore del Dipartimento di nanotecnologie di “4ward360” Sabrina Zuccala’, su “Sviluppo delle nanotecnologie in funzione dei beni
culturali”. Il Dipartimento di “4ward360”, che ha organizzato l’evento, e’ leader mondiale per lo studio e l’applicazione dei nano materiali ed ha eseguito diversi interventi per la conservazione dei Beni culturali, tra gli altri uno su “L’esercito di terracotta” in Cina, e delle applicazioni importanti in Vaticano, sul relitto navale di Marausa e sulla statua di S.Oronzo a Lecce. Per dare maggiori risposte alle richieste che vengono dal
mondo dei Beni Culturali e Restauro Conservativo, il dipartimento di 4ward360″, ha creato una nuova realta’: Heritage Preservation Lab che si occupa esclusivamente della protezione, conservazione e Restauro dei beni culturali, in sinergia con i restauratori e gli operatori del settore italiani. All’evento, moderato da Gianni Lattanzio Segretario generale “Ambientevivo “, Zuccala’ ha voluto fortemente invitare il premier Giuseppe Conte, il Ministro per i Beni e le Attivita’ Culturali e Turismo Dario Franceschini e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo. Zuccala’ e’ difatti convinta “che sia necessaria la collaborazione tra ricerca e istituzioni su questi temi per creare, in un prossimo futuro, ampi spazi di inserimento lavorativo in una terra con alta vocazione turistica e soprattutto con un ampio patrimonio monumentale da preservare come l’Italia”. (SEGUE) (Com/Rai/ Dire) 14:56 14-10-19

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1600941035.html

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1600941035.html

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html#&panel1-2

https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2019/10/14/intervento-unico-archeoantropologia-reperti-ossei-necropoli_efavDzpZWqPYWfnDlHG4QI.html

https://www.iltempo.it/news-adn-kronos/2019/10/14/news/intervento-unico-di-archeoantropologia-su-reperti-ossei-necropoli-1224429/

https://www.lasicilia.it/take/ultima-ora/292023/archeologia-intervento-archeoantropologia-con-i-nano-materiali-su-reperti-ossei-necropoli-2.html

https://corrierediarezzo.corr.it/news/news-adn-kronos/1192957/intervento-unico-di-archeoantropologia-su-reperti-ossei-necropoli.html

https://corrieredellumbria.corr.it/news/news-adn-kronos/1192955/intervento-unico-di-archeoantropologia-su-reperti-ossei-necropoli.html

https://www.zazoom.it/2019-10-14/intervento-unico-di-archeoantropologia-su-reperti-ossei-necropoli/5871293/

https://www.zazoom.it/2019-10-14/intervento-unico-di-archeoantropologia-su-reperti-ossei-necropoli/5871293/

https://www.iltempo.it/news-adn-kronos/2019/10/14/news/archeologia-intervento-archeoantropologia-con-i-nano-materiali-su-reperti-ossei-necropoli-2-1224431/

https://www.ilroma.net/content/archeologia-intervento-archeoantropologia-con-i-nano-materiali-su-reperti-ossei-necropoli-2

http://www.metronews.it/19/10/14/intervento-unico-di-archeoantropologia-su-reperti-ossei-necropoli.html

http://www.affaritaliani.it/notiziario/archeologia_intervento_archeoantropologia_con_i_nano_materiali_su_reperti_ossei_necropoli_2-124178.html

https://www.lasicilia.it/take/ultima-ora/292023/archeologia-intervento-archeoantropologia-con-i-nano-materiali-su-reperti-ossei-necropoli-2.html

 

https://www.momentoitalia.it/archeologia-intervento-archeoantropologia-con-i-nano-materiali-su-reperti-ossei-necropoli/103154/

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html#&panel12

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sitoMiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1600941035.html

https://www.kermes-restauro.it/nanotecnologia-scienza-e-conservazione-beni-culturali-ed-innovazione-tecnologica-il-ruolo-della-nanotecnologia/

https://www.olbianotizie.it/amp/24ore/498832

http://www.radioveronicaone.it/2019/10/13/archeologia-intervento-archeoantropologia-con-i-nano-materiali-su-reperti-ossei-necropoli/

 

 

 

 

 

 

 

 

Ordinate e fasciame in stabilizzazione

Archeologia subacquea, la proposta degli esperti a Taormina: “Nanotecnologie per studiare i reperti della nave punica”

Archeologia subacquea

la proposta degli esperti a Taormina:

“Nanotecnologie per studiare i reperti della nave punica”

 

VI Convegno nazionale di Archeologia Subacquea Taormina: “Dopo il restauro della nave di Marausa, un comitato scientifico propone importanti interventi con le nanotecnologie anche su altri reperti tra cui una nave punica”

Relitto Marausa Nanotecnologie2

 

“Analizzare e studiare i reperti subacquei e valutare anche alcuni interventi di conservazione con le nanotecnologie, come è stato già fatto qualche mese fa sul relitto della nave di Marausa.

In questo modo si potranno tutelare questi importanti beni e preservarli nel tempo. Non escludiamo quindi di poter ripetere presto le stesse applicazioni sulla nave punica anch’essa, come quella di Marausa, presente al museo Baglio Anselmi di Marsala”.

Lo ha detto Roberto La Rocca, archeologo navale della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, illustrando a Palazzo Ciampoli a Taormina (Messina), uno dei propositi del “VI convegno nazionale di Archeologia Subacquea – XVI Rassegna internazionale di Giardini Naxos”.

 

Durante l’evento, che durerà fino al 12 Ottobre, è stato anche ricordato il progetto pilota del comitato scientifico, del quale fa parte La Rocca, nato proprio per progettare l’intervento di conservazione della nave di Marausa.

L’idea è nata su proposta del compianto ex assessore Regionale ai Beni culturali della Sicilia Sebastiano Tusa e del coordinatore del GruppoArte16, Giovanni Taormina, ed è stato effettuato dal restauratore Franco Fazzio e da Sabrina Zuccalà amministratore di 4ward360, azienda che ha studiato e sviluppato il formulato nanotecnologico “4wd-wood”, applicato sul relitto.

Riferimenti e link interessanti

 

 

Santoronzo Lecce Nanotecnologie

Trattamento su una porzione della statua di S. Oronzo – Lecce