Nanotecnologia applicata alle superfici lignee
Il risultato sul portone
della Banca d’Italia di Bari arriva a Trento
Lo scorso 8 novembre 2019 l’intervento di conservazione dei portoni lignei della Banca d’Italia a Bari è stato presentato ad un convegno di architetti e restauratori di beni culturali a Trento dal titolo “Le superfici decorate dell’architettura. Interventi tra tradizione e nuove tecnologie”. A oltre un anno dall’intervento sulle superfici lignee, il restauratore Roberto Borgogno ha parlato con entusiasmo del risultato eccellente di conservazione ottenuto a Bari con l’applicazione della nanotecnologia di 4Ward360.
Progetto nanotecnologia e legno
Il progetto nasce nel 2018 con la collaborazione della società 4ward360 della Dott.ssa Sabrina Zuccalà e del Prof. Frattari della facoltà di ingegneria dell’Università di Trento, con l’obiettivo di sperimentare il protettivo nanotecnologico su opere tutelate ma che si trovino in condizioni termoigrometriche estreme, sia per altitudine che per posizione geografica.
La Banca d’Italia – L’edificio
L’edificio di Bari è collocato in prossimità dello svicolo tra corso Cavour e il Lungomare di Crollalanza a due passi da Bari vecchia.
La storia
Edificato nel 1925 su progetto dell’ingegnere Biagio accolti Gil, il palazzo, facendo riferimento ai canoni dello stile neo manierista e attingendo numerosi elementi dal repertorio classico, si presenta come espressione di solidità e radicamento nella tradizione.
L’edificio è stato inaugurato nel 1932 e nello stesso periodo è stata sistemata anche la piazza antistante arredata con una bella fontana. Il palazzo è stato realizzato in un’area in precedenza occupata da una struttura in ferro costruita nel 1880 destinata a mercato delle derrate alimentari.
La sua mole, severa ed elegante, è caratterizzata dal robusto bugnato che ne riveste per intero lo zoccolo inferiore e adorna parzialmente I due piani sovrastanti.
La facciata tripartita da lesene bugnate si chiude con una cornice di coronamento sormontata da una balaustra con colonnine. Il primo piano presenta finestre con timpano triangolare di stile classico.
Il portale maestoso è preceduto da un’ampia scalinata e affiancato da due coppie di colonne che reggono una balconata con colonnine, il balcone centrale è affiancato da due colonne marmoree con capitelli ionici e presenta un timpano spezzato in cui campeggia lo stemma della banca.
All’interno, l’ampia sala del pianterreno presenta al centro un grande cupola ribassata in vetro in cui sono raffigurati due stemmi e attraverso cui viene filtrata la luce solare.
Particolarmente importante è l’arredo marmoreo costituito da una serie di bassorilievi e da numerose colonne classicheggianti.
Le problematiche conservative
Principali fattori naturali di degrado dei beni culturali e la nanotecnologia
I principali fattori di degrado di origine naturale sono costituiti: dall’acqua, dalle variazioni di temperatura, dalle radiazioni elettromagnetiche e dai gas atmosferici.
-Acqua – l’acqua può contribuire a processi di degrado, sia allo stato di liquido che a quello di solido o di vapore.
-escursioni termiche – l’aumento delle dimensioni che tutti i materiali subiscono quando sono riscaldati (dilatazione termica) o ghiacciati.
– Gas atmosferici – l’ossigeno, in presenza di adatte sinergie (radiazioni visibili e ultraviolette, acqua, catalizzatori, come ad es. ossidi metallici), causa fenomeni di ossidazione dei materiali organici.
– L’attività dell’uomo determina spesso condizioni adatte per lo sviluppo dei processi di degrado, anzi ne è uno dei fattori più importanti.
Benefici della nanotecnologia
I protettivi nanotecnologici possono dare un contributo importante al mondo
delle Belle Arti: la formulazione ha la capacità di modificare la materia del substrato, trasformando l’energia di superficie da alta a bassa, così da creare un reticolo tridimensionale con una potente forza repulsiva che respinge qualsiasi contaminante: acqua, agenti inquinanti, grasso, sporco, calcare, ecc. fornendo una protezione straordinaria.
Gli elementi esposti – Le bussole interne
Gli interventi precedenti
- I due portoni monumentali, specialmente quello rivolto verso il mare, presentava una estesa superficie riarsa dove il protettivo si era disgregato ed il supporto aveva cambiato il proprio colore originale.
- Il protettivo era una vernice flatting stesa a più mani.
- Data la vicinanza al mare ( c.ca 250 metri) l’areosol a base aria salmastra è costante in tutte le condizioni atmosferiche
Vantaggi dei protettivi nanotecnologici
- Resistono alle variazioni termiche (-35°C + 450°C);
- Impediscono la formazione del ghiaccio all’interno dei micro-pori;
- Non modificano l’aspetto e le caratteristiche organolettiche del legno;
- Sono resistenti alle alte temperature, alla pulizia a vapore, ai contaminanti;
- Sono stabili ai raggi UV;
- Posseggono eccellenti proprietà idro e oleo repellenti;
- Prevengono i problemi legati all’umidità e all’insorgenza di infestazioni quali muschi, funghi, tarli e tèrmiti;
- Prevengono i danni causati dai raggi UV;
- Vengono applicati in modo semplice e con tempi rapidi di asciugatura;
- Assicurano una lunga durata nel tempo delle sue proprietà.
Nanotecnologia e conservazione sono compatibili?
Nel nostro caso i portoni erano stati sottoposti a numerosi interventi di protezione data l’intesa esposizione a fenomeni di degrado.
Dopo un anno
Cosa è successo?
Il legno pur subendo un intensa e costante irradiazione ( a Bari ci sono ancora 30 gradi, il portone è rivolto a sud-est e dalle 7 fino alle 13 è esposto), il supporto è rimasto stabile e non sono ancora presenti segni di screpolatura della superficie.
Si nota l’accumulo di polvere e Sali ma non è ancora stato intaccato il film sottostante.